A volte il bianco può fare paura





Certo che il bianco può fare paura.
Perché è bianco, infinito, possibile. Il luogo per eccellenza della possibilità eppure anche del suo contrario, dell'impossibilita.
E se lo sporcassimo?
Chi siamo noi per pensare anche solo di aggiungere o togliere qualcosa a tutto quel bianco?
Eppure, in ogni istante del nostra vita siamo chiamati a riempire il bianco, cioè a lasciare un'impronta, un segno del tutto personale nel mondo.  Il bianco non solo non si può controllare, ma ci ipnotizza davanti al miraggio irraggiungibile del: "si può fare!"
La buona notizia è che si può fare davvero!
Come? Come si può vincere l'inibizione?
Matteo ce lo ha mostrato bene l'altra sera: alzandosi senza riserve e dando il primo colpo di pennello! Un colpo deciso, casuale e senza pretese. Perché lo scopo in questo caso non è fare un bel lavoro, ma svuotare la tela dei suoi significati simbolici e dare il via al processo creativo.


Il bianco è il futuro. Il bianco è il grande vuoto (in questo caso) del neo-maggiorenne, un vuoto da riempire. Nessuno può sognarlo per lui, quel futuro. Nessuno può sognarlo meglio di lui! Ma questo non vuol dire che egli debba essere lasciato necessariamente da solo.
Forse possiamo dargli una mano mettersi in cammino o, se preferite, a tirare la sua prima pennellata.

Ci vediamo Lunedì ad Agevolando Torino!

Daniele








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