Una lettura piacevole...


Ecco una poesia adatta per una lettura ad alta voce: al catechismo, in classe, durante un laboratorio di teatro o alla sera prima di spegnere la luce. E' capace di
evocare immagini di pace e infondere immensa quiete, sia ai bambini, e sia a chi la racconta.

Ricorda: non parlare troppo ad alta voce e evita gli eccessivi sbalzi di tono. Lo scopo non è fare ridere a tutti i costi, tantomeno di addormentare dalla noia! Sii equilibrato nel rispettare i ritmi di chi ha ancora molta voglia di sorprendersi. Indefintiva sii equilibrato: se conserverai le virtù della pazienza sarai tu stesso veicolo di pace e serenità.
Buona lettura...






San Francesco e il lupo
Angiolo Silvio Novaro





Viveva un dì, narra un’antica voce
intorno a Gubbio un lupo assai feroce
che aveva i denti più acuti che i mastini
e divorava uomini e bambini.
Dentro le mura piccole di Gubbio
stavano chiusi i cittadini e in dubbio
ciascuno della vita. La paura
non li lasciava uscire dalle mura.
E San Francesco venne a Gubbio, e intese
del lupo, delle stragi, delle offese;
ed ebbe un riso luminoso e fresco,
e disse: "O frati, incontro al lupo io esco!".
Le donne avevano lagrime così
grosse, ma il Santo ilare e ardito uscì.


E a mezzo al bosco ritrovò il feroce
ispido lupo, e con amica voce
gli disse: "O lupo, mio fratello lupo,
perché mi guardi così ombroso e cupo?
Perché mi mostri quegli aguzzi denti?
Vieni un po’ qua, siedimi accosto e senti:
Io so che tu fai molto male a Gubbio
e tieni ognuno della vita in dubbio,
e so che rubi uccidi e non perdoni
nemmeno ai bimbi, e mangi i tristi e i buoni:
Orbene ascolta: come è vero il sole,
ciò che tu fai è male. Iddio non vuole!
Ma tu sei buono; e forse ti ha costretto
a ciò la fame. Ebbene, io ti prometto
che in Gubbio avrai d’ora in avanti il vitto:
ma tu prometti essere onesto e dritto
e non dare la minima molestia:
Essere insomma una tranquilla bestia.
Prometti dunque tutto questo, dì?".
Il lupo abbassò il capo, e fece: "Si!".
"Davanti a Dio tu lo prometti?".


E in fede il lupo alzò molto umilmente un piede.
Allora il Santo volse allegro il passo
a Gubbio, e il lupo dietro, a corpo basso.
In Gubbio fu gran festa, immenso evviva:
scoppiò la gioia, e fino al ciel saliva.
E domestico il lupo entro rimase
le chiuse mura, e andava per le case
im mezzo ai bimbi come un vero agnello,
e leccava la gota a questo e a quello.
E poi morì. E fu da tutti pianto
e seppellito preso il campo santo.


Commenti

  1. Grazie Daniele...
    Ancora storie!
    ;o)

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  2. Lo farò senz'altro...
    grazie a te.

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  3. Ciao mi è venuto in mente il tuo san francesco, il rosone lo ricorda sempre, ricorda che nulla è per caso Odette

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