Può darsi di sì




Può darsi che questo libro parli di me. Può darsi di no, che sia  solo una storia. Può darsi che nessuno la leggerà. Può darsi che un amico la leggerà. Può anche darsi che sia un capolavoro, ma io questo non penso. Può darsi che tra vent'anni mi sarò perfino dimenticato di averla scritta. Può darsi che sia la prima tra tante. Può darsi che sia piena di imperfezioni. Può darsi che l'incipit sia poco convincente, il finale troppo poco lieto, la trama non abbastanza avvincente e che l'azione ci metta un secolo ad arrivare. Può darsi che non ci sia nessuna frase che meriti di essere citata, può darsi, certo. Ma può anche darsi che vi piaccia. Può darsi che vi faccia passare il mal di schiena. Sarebbe un bel traguardo se ci riuscisse!

Non sono nemmeno tanto sicuro che la storia sia finita. 
Forse sta lì, come uno spuntone di roccia sospeso nel vento e ogni tanto ne viene giù qualche pezzo, una sillaba, una virgola. Può darsi che in inverno, la pietra si scaldi; può darsi che al tramonto, le ombre si allunghino, di solito funziona così, e che l'occhio del fotografo riesca a cogliere una nuova prospettiva. Perché ogni storia ha una sua vita, un respiro del tutto particolare, che la rende... può darsi di sì... dannatamente reale.

Daniele

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