L'importanza dei colori nell'educazione dei bambini, secondo R. Steiner





Spesso, come genitori, insegnanti o educatori ci troviamo davanti al dilemma di dover scegliere il colore delle pareti della stanza dei bambini. Oppure di determinati vestiti.





Con questo -spero- breve post voglio provare a rispondere ad una domanda: quale influenza hanno i colori nello sviluppo del bambino?



Nei reparti ospedalieri infantili, c'è la tendenza a "calmare" i giovani pazienti circondandoli di colori tenui (pareti azzurre o verdi). Allo stesso modo, negli asili o nelle scuole i colori che vanno per la maggiore sono gli arancioni o i rossi, secondo il principio di "stimolare nei bambini reazioni di interesse e partecipazione".
Squilli di trombe: secondo un grande pedagogista, R. Steiner non è così che funziona.

Facciamo un esperimento molto semplice e concreto: appoggiamo un cartoncino rosso su un muro bianco e fissiamolo per qualche secondo. Ora togliamo il cartoncino e voilà... sul bianco vedremo apparire fugacemente il suo colore complementare, ossia il verde.


Si definisce colore complementare di  un dato colore quello che gli è opposto nelle ruota cromatica.
Il complementare del rosso , ad esempio, è il verde.

Capita in continuazione a ciascuno di noi. Il nostro cervello stampa l'impronta inversa, il colore complementare di quello osservato (allo stesso modo di come si capovolge un'immagine nel nostro occhio?)
Quindi come dovremmo comportarci? Dipende chiaramente dal temperamento, ossia dall'umore di fondo che contraddistingue i bambini che seguiamo.
Ecco che cosa suggerisce Steiner:

"Si dovrà circondare un bambino eccitato di colori sul rosso o sul vermiglio e gli si dovranno far indossare vestiti dello stesso colore.  Mentre, per un bambino apatico, si dovrà ricorrere ai blu e ai verdi.  Infatti, se un bambino ha molto rosso attorno a sé, nella sua vita interiore egli farà nascere il suo complementare, ossia il verde. E l'attività svolta per produrre il verde agisce in modo da calmare; gli organi acquistano la tendenza alla calma"

In effetti, se ho un temperamento tranquillo vorrei vivere in un ambiente in cui il colore dominante sia l'azzurro o il verde. E non sopporterei di vivere in una stanza tutta rossa! Sarebbe peggio di quando all'asilo la maestra mi ingozzava di budini al cioccolato dicendomi che non era possibile che non mi piacessero: perché il cioccolato, si sa, piace a tutti! 

In conclusione credo che la tendenza di certi adulti al voler  "equilibrare" il carattere dei bambini che gli sono stati in qualche modo affidati (in prima istanza da Dio), debba essere sostituita con l'accettazione incondizionata della diversità. Gli adulti dovrebbero  "assecondare" le attitudini, badare a quello che i bambini desiderano, e andargli incontro il più possibile, perché ciascuno di noi sa che cosa vuole e che cosa è più giusto per sé stesso. 


E' la gioia (e non la frustrazione) una delle forze più potenti che agiscono in modo formativo dentro di noi.
Ma di questo parleremo più avanti...

Daniele


Op cit. "R: STEINER Educazione del bambino e preparazione degli educatori, 2004,  EDITRICE ANTROPOSOFICA MILANO"


Commenti

  1. Gli adulti dovrebbero "assecondare" le attitudini, badare a quello che i bambini desiderano, e andargli incontro il più possibile, perché ciascuno di noi sa che cosa vuole e che cosa è più giusto per sé stesso.

    Complimenti stai imparando alla grande; se ci fossero mille di te, asili, scuole con questo insegnamento molti ragazzi avrebbero meno problemi; ciò che è reale il grande lo apprende lo fa suo, ciò che non è tangibile agli occhi del grande fà paura si è diffidenti ed è proprio qui la differenza tra noi e i piccoli; loro vivono di semplici emozioni noi grandi le trasformiamo in complicazioni e regole che devono esser seguite per il rispetto prima degli altri e poi di noi stessi.Tornare primitivi non sarebbe male, ma è un passo che non acceteremo mai di fare perchè? Perchè siamo uomini e la semplicità ci fa troppa paura e l'esser associati ad elementi elementari non ci piace. Una mamma cervo con il suo piccolo cosa fa? lo cresce con amore, lo accudisce con amore, gli insegna dove e come spostarsi, da chi deve proteggersi e quando diventa adulto....voilà cammina per la tua strada e coltiva ciò che hai imparato.
    Bravo Dani se solo ci fossero mille e più persone con la tua sensibilità e attenzione negli istituti, credo che la nuova generazione cambierebbe la quotidianità di oggi.
    A presto Piccolo Grande Uomo.

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