"Lettera ad un educatore"



Lettera ad un Educatore
(di Daniele Angius)


Educatore,
che hai studiato la vita sui manuali
concedi alla tua ragione di farsi da parte,
e ascoltami:

non mostrarti
diverso da ciò che sei veramente:
perché mi sarà più facile accettarti.

Non costringermi a riporre la mia fiducia nelle tue mani
perché sarebbe come chiedere obbedienza a un animale
rinchiudendolo in gabbia.

Avvicinati pure a me,
ma non confondermi con te stesso.

Ti parlerò di me, se mi solleciterai a farlo,
ma non sottopormi a critiche o giudizi che mi squalifichino
privandomi di valore e dignità.

Metti in chiaro da subito le regole che hai imposto tra noi
ma sii pronto a contrattarle in qualunque momento.

Prenditi cura del mio corpo oltre che dell’anima,
perché è probabile che nessuno l’abbia mai fatto prima:
metti un cerotto su una ferita, anche insignificante,
e soprattutto vestimi.

Conduci la mi esistenza verso nuovi significati,
poi lascia che sia io a decidere.

Cambiare significa anche perdere.
Aiutami ad accettare la frustrazione di una perdita,
rivolgendo la mia attenzione verso le conquiste.

Educatore, non prendermi in braccio,
ma accompagnami verso il letto con un bicchiere di camomilla
E per favore, rimani ancora un po’
dopo aver spento la luce.

Daniele




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